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Esplorando i Mercati Locali Sudamericani


Mercato di Otavalo, Ecuador
Mercato di Otavalo, Ecuador

Nonostante fossi in Sud America da ormai alcuni mesi e avessi imparato a destreggiarmi nelle situazioni più comuni, alcuni tratti del mio essere europeo continuavano a farmi sentire impreparato. Anzi, attuando un processo di sottrazione, mi sembrava di star scoprendo quasi di più della mia stessa cultura che della cultura circostante, di cui, di giorno in giorno, sentivo crescere più profonde le differenze.


Fare acquisti nei mercati cittadini sudamericani era una di queste situazioni.


Capii rapidamente che per una realizzazione più piena del mio viaggio, avrei dovuto imparare a destreggiarmi agilmente tra le bancarelle che offrivano frutta tropicale, verdura di stagione e artigianato locale. Il tutto, accomunato da un vociare incessante e da una folla di persone tra cui mi distinguevo per la mia statura sopra la media.


I primi tentativi furono sconfortanti. Mi sentivo disorientato nella confusione, non conoscevo i nomi locali delle frutta e della verdura, e non sapevo come valutare i prezzi non chiaramente esposti.


Spezie e prodotti locali
Spezie e prodotti locali


Così, sviluppai tre abilità fondamentali per cavarmela in questa sfida quotidiana.


La prima abilità fondamentale che avevo imparato era quella di evitare i supermercati indicati sulle mappe. Al contrario, mi ero abituato a chiedere, appena arrivato in una nuova città, dove si trovasse il mercato locale e quali fossero i suoi orari di apertura. In alcuni casi, il mercato consisteva in una strada affollata con bancarelle e venditori ambulanti. Nei casi migliori, vere e proprie strutture al coperto, con numeri progressivi esposti sulle porte.


Un'altra abilità che avevo sviluppato era la capacità di orientarmi. Avevo dunque dovuto abbandonare l'idea di seguire le corsie di un supermercato con il carrello in mano e la merce disposta ordinatamente sugli scaffali. I mercati offrivano una varietà sorprendente, superiore ai supermercati, di bancarelle di frutta e verdura, frutti tropicali, chicha di mais o di quinoa, fino alle sezioni di artigianato e souvenir, passando per il reparto macelleria, dove l'odore del sangue e delle budella rendeva difficile il passaggio agli europei vegetariani con le Birkenstocks.


Senza dubbio, la skill più impegnativa era imparare a contrattare.


Essendo completamente all'oscuro dei prezzi al chilo di un mazzo di spinaci e titubante nell'approccio al risparmio dell'equivalente di un euro, la mia strategia era rivolgermi alle bancarelle con le signore dal volto più gentile. In sostanza, cercavo di far valere il mio aspetto da bravo nipote e poi speravo in uno sconto spontaneo o, almeno, di evitare di pagare prezzi europei.


Il mercato di Otavalo è il più grande del Sud America
Il mercato di Otavalo è il più grande del Sud America

Dopo mesi di viaggio, queste tre abilità, seppur non ancora del tutto perfezionate, mi avevano permesso di immergermi parzialmente nella famosa "cultura locale" tanto ambita dai viaggiatori. Tuttavia, avevano anche fatto sì che tornassi a casa con sacchi pieni di sedano che non sapevo come cucinare, frutta esotica di cui ignoravo persino il nome, varie erbe per infusi miracolosi e, inevitabilmente, i tradizionali dessert come le cocadas e gli alfajores, che non riuscivo mai a evitare di acquistare.


Avevo ancora molta strada da fare, ma in fondo indossavo anch'io delle Birkenstocks ai piedi.

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