Salve a tutti, è giunto il momento di fare un resoconto completo del mio anno da nomade digitale, esplorando le entrate, le spese e le avventure vissute in giro per il mondo. Spero che questo report finanziario della mia vita da nomade dell'anno 2023 possa offrire uno sguardo trasparente e ispiratore sullo stile di vita da nomade e sulle scelte finanziarie.
Entrate e Lavoro
Nel corso dell'anno, ho fatturato un totale di €20.176,00 lordi, lavorando come Digital Product Designer su due progetti principali, entrambi svolti da remoto: uno con una startup negli Stati Uniti a gennaio e l'altro con un team italiano da febbraio ad aprile. Entrambi i progetti prevedevano una collaborazione part-time, una scelta consapevole per bilanciare il mio tempo e mantenere la flessibilità lavorativa, ma che come vedremo in futuro potrebbe cambiare.
Ho anche gestito alcuni progetti più piccoli che, sebbene abbiano contribuito marginalmente alle entrate totali, hanno arricchito la mia esperienza professionale. Nella mia attività di freelance, preferisco concentrarmi su pochi progetti significativi, i quali non solo costituiscono la maggior parte del mio reddito ma diventano anche pezzi fondamentali del mio portfolio. Accetto saltuariamente progetti più piccoli ma mai per motivi economici, piuttosto per soddisfare la mia curiosità e contribuire alla crescita di piccole startup che credo abbiano potenziale.
È importante sottolineare che l'importo totale netto è di €14.143,00, ovvero il guadagno effettivo al netto delle imposte sull'attività e sul fondo pensionistico.
Dal 2019, anno in cui ho aperto la partiva iva, il trend delle entrate è complessivamente cresciuto, nonostante una battuta di arresto durante l'anno del covid da cui ho però ampiamente recuperato nel 2021. Dal 2022 ho invece deciso di ridurre il numero di progetti gestiti, puntando a guadagnare il minimo necessario per potermi permettere i miei viaggi. L'obiettivo di fatturato minimo di ciascun anno è di circa €24.000, che mi permette di sostenere uno stile di vita con una spesa mensile di circa €1300/mese.
Per chi fosse interessato ai dettagli, la mia attività di freelance designer è registrata in Italia sotto il regime forfettario con la codifica "74.10.21 – Attività dei disegnatori grafici di pagine web designer", con un coefficiente di redditività del 78%. L'imposta sostitutiva è del 5% per i primi cinque anni, salendo al 15% dal sesto anno. Sono anche iscritto all'INPS Gestione Separata, con una tariffa del 26,23% nel 2023. Per semplificare la gestione finanziaria, adotto la pratica di mettere da parte il 30% delle entrate per coprire le tasse e una piccola percentuale come risparmi.
Da dieci anni, lavoro nel mondo della tecnologia e del design, prima come dipendente e poi come freelance dal 2019. Per un'ulteriore visione del mio percorso professionale e delle competenze acquisite, potete visitare il mio profilo LinkedIn.
Spese annuali per destinazione
Le spese totali di quest'anno ammontano a €16,099.26. Ho iniziato l'anno lavorando e viaggiando in Portogallo nei primi quattro mesi dell'anno, e poi ho proseguito il mio viaggio in Sud America da maggio, senza occuparmi di lavorare. Ho, quindi, generato il necessario per coprire la maggior parte delle spese di viaggio, seguendo una strategia che mi ha permesso di lavorare il meno possibile e di viaggiare in paesi dal basso costo della vita. Ho utilizzato quindi in totale €1,956.26 di risparmi non coperti dal lavoro di quest'anno.
Ecco il dettaglio mensile delle spese, insieme alle destinazioni corrispondenti:
Mese | Uscite (€) | Destinazione |
Gennaio | -€ 2,154.90 | Lisbona 🇵🇹 |
Febbraio | -€ 1,852.90 | Portogallo 🇵🇹 |
Marzo | -€ 2,152.90 | Portogallo 🇵🇹 |
Aprile | -€ 1,224.19 | Porto 🇵🇹 |
Maggio | -€ 952.90 | Colombia 🇨🇴 |
Giugno | -€ 2,002.90 | |
Luglio | -€ 1,001.32 | Colombia 🇨🇴 |
Agosto | -€ 802.90 | Ecuador 🇪🇨 |
Settembre | -€ 2,052.90 | Perù 🇵🇪 |
Ottobre | -€ 252.90 | Perù 🇵🇪 |
Novembre | -€ 612.90 | Perù 🇵🇪 |
Dicembre | -€ 1035.65 | Bolivia 🇧🇴 |
TOTALE | -€ 16,099.26 | |
Media | -€ 1,341.61 |
È fondamentale notare che queste spese rappresentano l'insieme totale delle mie spese e non solo quelle legate al viaggio. La vita da nomade significa l'assenza di spese fisse per affitto o mutuo, l'assenza di mezzi di trasporto e abbonamenti cittadini. Nella suddivisione delle spese sono incluse tutte le voci, dai costi degli alloggi a quelli alimentari, dai ristoranti alle attività turistiche, dall'assicurazione sanitaria alle spese per servizi digitali utilizzati sia per lavoro che per svago.
Spese annuali per categoria
Analizzando le diverse categorie di spese, emerge un quadro dettagliato delle mie abitudini di spesa durante quest'anno da nomade.
Categoria | Spesa |
💵 Cash | € 4,255.33 |
🏠 Accomodation | € 3,180.40 |
🛍️ Shopping | €1,715.14 |
🛒 Groceries | € 1,471.07 |
📱 Services | € 1,354.51 |
🍽️ Restaurants | € 1,338.32 |
🎉 Entertainment | € 959.29 |
🚗 Transportation | € 619.40 |
📊 Commercialista | € 533.05 |
⚕️ Health | € 330.35 |
🤝 Donations | € 117.53 |
La categoria Cash, rappresentante un quarto del totale, è notevolmente elevata a causa dell'uso diffuso di contanti in Sud America, dove la maggior parte delle transazioni avviene in modo tradizionale.
L'Accomodation costituisce una fetta significativa delle spese, con una media di €600 al mese in Europa e circa la metà in Sud America, evidenziando come questa categoria in particolare faccia la differenza tra i due continenti.
La categoria Shopping ha incluso l'acquisto di sette libri, tutti in formato Kindle, alcuni articoli di abbigliamento, in particolare abbigliamento tecnico per le escursioni in montagna in Sud America. Ho poi speso €600 per due tatuaggi e €500 per un nuovo iPhone 11 dopo aver subito un furto a Bogotà.
I ristoranti costituiscono solo l'8% delle spese totali, dimostrando che la vita da nomade è ben distante dal modello di vita in vacanza, privilegiando il cibo preparato autonomamente alle cene o alle birre fuori.
Le spese legate al Trasporto hanno subito una variazione notevole durante l'anno, con la prima fase in Europa dove mi sono mosso relativamente poco, per poi iniziare un road trip in Sud America in cui ho percorso 9,980 km prendendo una quantità innumerevole di bus, taxi, colectivos, moto taxi e spendendo circa 70€/mese. Similmente, la voce Entertainment, che contiene attività di svago a pagamento come tour, musei, escursioni e lezioni, ha rappresentato una parte minore delle spese in Europa, perché ero concentrato sul lavoro, mentre ho visto un aumento significativo in Sud America di queste attività di intrattenimento, con una spesa media che varia dai €150 ai €250 al mese. Considerando che queste attività mi hanno permesso di fare esperienze nuove e significative, sono soddisfatto di questa spesa, perché le varie attività come il trekking verso la Ciudad Perdida in Colombia, il bungee jumping più alto del Sud America, l'incontro con comunità indigene, il Salkantay Trek, la scalata oltre i 6000mt di Huayna Potosi, rappresentano il fulcro del mio viaggio.
In Salute, oltre alle spese generali di medicinali, sono inclusi acquisti specifici, come due paia di occhiali perduti accidentalmente e il costo dei vaccini necessari per il viaggio in Sud America.
Un dettaglio sulle mie spese fisse
Come detto, nelle mie spese rientrano tutte le tipologie di spese e non solo quelle strettamente legate al viaggio. Ad esempio, ho certe spese fisse legate ad abbonamenti, assicurazioni, commercialista, ecc..
Le mie spese fisse, calcolate su base mensile, si aggirano intorno ai €200 al mese.
Ecco un dettaglio:
Servizio | Prezzo al mese |
Hype Next | € 2.90 |
SIM card | € 12.00 |
Couchsurfing | € 2.99 |
Worldpackers | € 3.75 |
Wikipedia | € 2.35 |
Emergency NGO | € 9.00 |
Spotify | € 17.99 |
Safety Wing Insurance | € 42.00 |
Godaddy Domain (vitadanomade.it) | € 1.33 |
Wix | € 13.95 |
Adobe Lighroom | € 9.99 |
iCloud | € 0.99 |
Google One | € 1.67 |
Libib | € 0.23 |
Commercialista | € 63.00 |
Godaddy Domain (vincenzorizza.com) | € 1.33 |
Godaddy Email (me@vincenzorizza.com) | € 2.99 |
Webflow | € 12.80 |
Arube Pec (v.rizza@pec.it) | € 1 |
TOTALE | € 202.26 |
Delle circa €1300 mensili spese quest'anno, €202.26 rappresentano quindi le mie spese fisse. Queste spese fisse sono un mix di necessità e comodità, con alcune categorie che spiccano maggiormente.
L'assicurazione sanitaria, fondamentale per la mia tranquillità e benessere, si attesta a €42 al mese. Personalmente uso SafetyWing, l'assicurazione pensata per i nomadi digitali che può essere acquistata anche mentre si è già in viaggio e non ha bisogno di dichiarare una data di scadenza o i paesi in cui vi trovate. Puoi avere uno sconto di 20€ cliccando a questo link.
Inoltre, il supporto del commercialista, indispensabile per la gestione della mia attività da freelance, contribuisce con €63 al mese, costituendo insieme la metà delle mie spese fisse.
Le spese legate ai servizi dei miei due siti web, tra cui questo blog e il mio sito personale, ammontano a circa €30 al mese. Questi costi sono investimenti chiave per la mia presenza online e la gestione professionale della mia attività.
Le restanti spese fisse sono principalmente legate ai servizi cloud e alla gestione delle foto, con una stima di circa €12 al mese per le SIM card. Vale la pena notare che, sebbene le SIM card non seguano un piano fisso, rappresentano un elemento essenziale per garantire una connettività affidabile nei vari paesi in cui mi trovo.
Per tenere traccia di questi abbonamenti e garantire una gestione efficiente, utilizzo l'app Billbot, disponibile sia per iPhone che per Android.
Riflessioni sullo Stile di Vita da Nomade
Nonostante la media mensile di 1300€/mese sia in linea con la previsione di spesa per il mio stile di vita, emerge una prevedibile differenza tra i primi mesi in Europa e quelli in Sud America: nei primi quattro mesi in Europa, nonostante mi trovassi in un paese economico come il Portogallo, ho speso complessivamente €7,384, con una media mensile di €1,846. In Sud America, nei successivi otto mesi, la spesa è stata di €8,664, con una media mensile di €1,084. La differenza tra le circa €1800/mese e le circa €1000/mese dei due continenti non è però da ridurre semplicemente al costo del paese, ma riflette varie dinamiche che vorrei condividere.
Fattori come i costi legati al lavoro, gli spostamenti frequenti e lo stile di vita del nomade influenzano notevolmente le spese. La vita più lenta e le esigenze ridotte durante il viaggio zaino in spalla in Sud America hanno notevolmente contenuto i costi.
Costi Legati al Lavoro
Lavorare mentre viaggi presenta inevitabilmente costi aggiuntivi. La ricerca di alloggi con buon wi-fi, la mancanza di tempo per cucinare e fare la spesa, insieme alla necessità di svagarsi durante i weekend dopo una settimana di lavoro, sono aspetti che influenzano significativamente le spese. Ho imparato ad esempio che lavorare in una città ha un costo intrinseco legato all'impatto della città stessa sullo stile di vita, mentre lavorare da un luogo più rilassato può aiutare ad abbattere i costi relativi allo stress generato dal lavoro.
Alcuni esempi: ho lavorato da Lisbona, Porto e Peniche in Portogallo e ho incontrato nomadi digitali nelle città di mare di Palomino, Montanita e Huanchaco in Sud America. Queste ultime, così come Peniche, inducono a uno stile di vita più rilassato, dove la terrazza della surf house o una passeggiata in spiaggia sono tutto quello che ti serve per staccare dopo il lavoro. Per questo motivo in futuro penso lavorerò solo da queste tipologie di località più remote, evitando le città.
Impatto degli Spostamenti
Viaggiare, spostandosi e visitando un paese mentre si lavora, comporta costi aggiuntivi, come trasporti più costosi fuori dagli orari lavorativi o durante i weekend. Ho vissuto questa dinamica tra Gennaio e Maggio, quando ho attraversato il Portogallo da Lisbona a Porto, fermandomi in diverse città. Questo ha inciso notevolmente sulle spese di trasporto. Il costo dei trasporti è in un certo senso una tassa da pagare per visitare nuovi luoghi ma di per sé non aggiunge nessun valore all'esperienza stessa del viaggio. È bene quindi ottimizzare i trasporti scegliendo bus notturni quando possibile o pianificando bene l'itinerario dei viaggi.
Backpacker vs Nomade Digitale
Lo stile di vita che ho vissuto da Maggio a Dicembre in Sud America, senza lavorare, è stato uno stile di vita da viaggiatore zaino in spalla, e questo ha portato intrinsecamente a notevoli risparmi. Le esigenze di spesa di un viaggio a lungo termine si riducono, ad esempio ho speso meno durante i weekend e ho optato per soluzioni di alloggio economiche senza troppe pretese. Come ho scritto nell'articolo Trasformare una Vacanza in Un'Avventura, limitare il budget diventa un'occasione per scoprire nuove opportunità.
Viaggiare o vivere in un paese
La scelta di esplorare viaggiando attraverso un paese o vivere in un territorio straniero cambia radicalmente l'approccio alla spesa e all'esperienza stessa della vita da nomade. Nei primi mesi di vita in Portogallo, ad esempio, ho prediletto attività di tipo ricreativo che mi permettessero di entrare in contatto con la comunità della città o della località in cui stavo lavorando: attività come cene fuori al ristorante, weekend tra bar e concerti e ingressi a club e discoteche, sono state una buona parte delle mie spese legate alla conoscenza del luogo. Viaggiando zaino in spalla, invece, ho optato per tour di vari giorni nelle montagne, ingressi a località di interesse storico e culturale, workshop; attività quindi che mi permettessero di fare esperienza della cultura locale ma senza la necessità di conoscere in modo approfondito le persone, vista la natura itinerante del viaggio.
È evidente quindi come lo stile di vita da nomade contenga delle differenze intrinseche che hanno un impatto diretto sulle spese, andando oltre il semplice costo del paese. Le varie sfaccettature, dalla natura del lavoro al modo di viaggiare, hanno modellato in modo significativo il bilancio finanziario complessivo. La flessibilità e la consapevolezza nelle scelte quotidiane hanno dimostrato di essere cruciali nella gestione finanziaria di un'esperienza da nomade.
Un Bilancio sulla Qualità della Vita e alcune Prospettive Future
La scelta di vivere una vita da nomade ha l'obiettivo profondo di migliorare la qualità della mia vita, rispondendo al desiderio di una vita con più stimoli rispetto al mio precedente stile di vita sedentario. Gli sforzi e le sfide devono quindi andare in quella direzione.
Nel corso dell'anno, ho lavorato un totale di circa 400 ore, ovvero meno di un terzo delle 1550 ore annuali lavorate in media in Italia, ma ho lavorato almeno 80 ore extra non previste (e non pagate), facendo abbassare dunque il mio compenso effettivo a circa 40€ netti l'ora.
Nel prossimo anno, intendo continuare con un approccio minimalista al lavoro, cercando uno o massimo due progetti che mi permettano di viaggiare per il resto dell'anno. Tuttavia, questo approccio presenta sfide, come la difficoltà di scegliere attentamente i progetti, poiché le opportunità non possono essere completamente controllate. Nonostante ciò, credo che questo downside sia inevitabile per il particolare stile di vita che sto adottando.
Per il futuro, cercherò però di ottimizzare ulteriormente la mia situazione economica. Cercherò di alzare il mio compenso per progetto, esplorando opportunità all'estero con budget più elevati e cercando un progetto full-time in una località rilassante fuori dalla città. Questo mi consentirà di gestire meglio le ore extra inevitabili, mantenendo un approccio flessibile al lavoro.
Un elemento chiave del mio stile di vita nomade è la sua natura cangiante. Dopo due anni di viaggio tra Europa e Sud America, il prossimo anno potrebbe vedere una propensione maggiore a fermarmi per almeno 3 mesi o forse di più e di valutare un progetto full-time. La flessibilità è fondamentale, poiché ogni anno, viaggio e luogo portano nuovi stimoli e idee.
Infine, sono aperto a esplorare nuove passioni, come la scrittura e la fotografia, che al momento rappresentano più una passione che un lavoro. Mentre il mio attuale ruolo di designer mi offre lo stile di vita che ho sempre sognato, sono consapevole che tutto è temporaneo, e ogni nuova idea merita di essere esplorata.
Conclusioni
Spero che questo articolo abbia gettato luce sullo stile di vita da nomade, sfatando il mito diffuso che viaggiare a tempo indeterminato sia un lusso riservato a chi è finanziariamente benestante. La chiave, come ho cercato di dimostrare attraverso la mia esperienza, è costruirsi un lavoro flessibile, assecondando le proprie esigenze e comprendendo che la ricchezza non è sempre sinonimo di benessere.
Il vero requisito è la flessibilità lavorativa, piuttosto che la ricerca di un impiego altamente remunerativo. Attraverso la trasparenza sui miei guadagni e le mie spese, spero di abbattere il tabù legato agli aspetti finanziari, poiché credo che una discussione aperta su questi temi possa arricchire tutti noi.
Al di là delle cifre, spero di aver offerto suggerimenti pratici e idee concrete per coloro che desiderano avventurarsi in questo stile di vita. Ogni mese, inoltre, pubblico in questo blog dettagliate analisi delle spese mensili relative ai paesi visitati. Se avete dubbi o domande, scrivetemi pure sul mio profilo Instagram @vincenzo.rizza oppure date un'occhiata alla mia newsletter, dove svelo i retroscena della mia vita da nomade.
In conclusione, questo viaggio non è solo una sfida personale, ma è un invito a esplorare nuove prospettive, a sfidare preconcetti e a inseguire un cambiamento che va al di là delle convenzioni. Spero che le mie parole possano ispirare, informare e, soprattutto, dimostrare che il viaggio può essere una strada aperta a tutti, se si abbraccia la flessibilità, si comprendono le proprie esigenze e si coltiva il coraggio di esplorare l'ignoto.
A presto.