Vita da Nomade

Vita da Nomade è un blog di racconti di viaggio e riflessioni su uno stile di vita alternativo e in movimento.
Tra strade polverose, bus scassati, ostelli affollati e passaggi in autostop, raccoglie storie e consigli che mostrano come, con quattro soldi in tasca, si possano aprire orizzonti infiniti: basta fare il primo passo.

Su di me

Io sono Vincenzo Rizza. Per anni ho immaginato terre lontane mentre ogni giorno facevo il pendolare verso un lavoro d’ufficio. A un certo punto ho pensato fosse il momento di uscire dai binari di quella vita e provare a vivere in modo diverso.

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“Non posso ancora credere di essere arrivato fin qui, a Ushuaia, alla fine del mondo. Quando arrivai a Medellín, incontrai una viaggiatrice che aveva appena completato il viaggio che stavo per iniziare, ma in senso opposto. Lei era partita da sud verso nord del continente. Erano gli ultimi giorni del suo viaggio e nei suoi occhi non c’erano emozioni particolari, solo una calma che non riuscivo a decifrare. Ne rimasi deluso. Avevo una lista di desideri prima di arrivare in Sud America, piena di esperienze epiche, luoghi straordinari e nuove abilità da imparare. Volevo scalare un ghiacciaio, vedere Machu Picchu e il Deserto di Atacama, fare bungee jumping, provare l’Ayahuasca e tanto altro ancora. Ho vissuto molte di queste esperienze, ma con il tempo la lista è passata in secondo piano e l’ho dimenticata. Era una pallida mattina d’autunno a El Calafate. L’aria era fresca e pungente, il cielo coperto da una sottile coltre di nuvole. Decisi di fare un giro per le agenzie di affitto auto, convinto che fosse il posto ideale per trovare turisti disposti a offrire un passaggio, risparmiando così il costo dei tour organizzati. Da un lato, la forza del mio ego nell’immaginarmi al centro di una storia da raccontare, dall’altro, una spinta verso una verità più semplice, fatta di ricordi sparsi e di emozioni eterogenee. “Alloggiai alla Estación de Biología Marina con un gruppo di scienziati che scavavano con entusiasmo il terreno alla ricerca di vermi della sabbia e litigavano sui nomi latini delle alghe. L’ornitologo, un giovanotto dall’aria severa, studiava le migrazioni dei pinguini Jackass. Discutemmo fino a tardi sulla possibilità di avere anche noi un itinerario di viaggi tracciato sul nostro sistema nervoso centrale: sarebbe l’unica spiegazione della nostra folle irrequietezza.”
@vincenzo.rizza